Mentre scriviamo gli indici europei sono flat e il future sullo Standard e Poor è a 2.887.
Tra quattro settimane l’accordo sui Dazi dovrebbe vedere la luce. L’accordo commerciale sembra concluso , manca solo un 10% di negoziato alla firma. Intanto dalla Germania esce un buon dato relativo alla produzione industriale che sale inaspettatamente dello +0,7% contro un a previsione dello 0,2%. Il governo italiano dovrebbe ratificare il taglio alle stime di crescita, come previsto tre mesi fa da chi scrive, allo 0,1% dall’ 1% scritto nella legge di bilancio. A questo punto l’obiettivo sul deficit/pil passerebbe al famoso 2,4% e non più al 2,04% . Lo spread è a 260. Tutto come da noi previsto tre mesi fa.
Tra le notizie positive riportiamo il balzo di Impregilo con un 6% grazie a una commessa da 5 miliardi di dollari in Australia. Anche oggi STM, che beneficia di un ipotetico accordo tra Usa e Cina, segna +2,5%, Campari interrompe il rintracciamento e trova supporto nei recenti massimi storici infranti, riprende a salire Poste, che ha anch’essa infranto 8 giorni fa i suoi massimi storici, e si attesta a 8.77, mentre Unicredit resta al centro dell’interesse , in vista di una sua ipotetica fusione con Commerzbank che comunque vale un terzo di Unicredit. Bene Saipem oggi con +2,7% grazie a commesse acquisite in questi giorni. Laterale Prysmian, ma anche oggi ricordiamo che entro Aprile la società di cavi potrebbe acquisire una importante commessa , il titolo va quindi monitorato. Bper si riavvicina a 3.8, resistenza attaccata ben 4 volte e mai violata dal 4 di Ottobre 2018. Fineco dai minimi posti a 8.4 si sta avvicinando a 12.2 e anche oggi mette a segno un rialzo dell’1%. Hera dopo aver superato 3,13 ed aver leggermente rintracciato, sembra voler ripartire e totalizza un +1,3% con Macd sempre favorevole e RSI che resta in ipercomperato senza però generare divergenze negative.
I livelli degli indici son gli stessi di ieri in termini di target al rialzo e al ribasso, e dopo la lunga corsa del primo trimestre che ha portato l’indice italiano vicino a 22.000, ovvero vicino al 18% di crescita, ci aspettiamo un ultimo guizzo seguito da un fisiologico rintracciamento che verrà sancito dalla rottura del canale ascendente posto a 21.100. A quel punto l’indice potrebbe ritornare a 20.350, prima di riprendere la sua salita favorita dall’accordo Usa Cina e da un probabile taglio dei tassi da parte degli USA nell’ultimo trimestre del 2019.
Sempre in ombra la Brexit, davvero sempre meno interessante per i listini.
Soglie massime in giornata le seguenti : Ftse 21.924, Stoxx 3.469, Standard & Poor 2.916, Dax 12.100.